martedì 29 settembre 2009

unforgettable #1


Siccome ci ho l'esame alla settimana prossima e non posso impegnarmi a scriverci dei post ponderati, ci pubblico una delle due perle del vecchio blog che ci ho recuperato in estrèmis. Questa si chiamava "Riflessioni".

«Io penso che secondo me veramente Democrito e Epicuro ci avevano ragione e penso anche che Marcs ha fatto bene a fare la tesi su di loro che poi la voglio leggere che mi sa che è interessante, invece Platone un po' mi sta sul cazz come Perniciano perchè mi sa che era un pelatone con le pallette secche come lui, invece dicevo mi sa che la tesi di Marcs è bella invece della mia che la faccio su Traumnovelle e Ais Uaid Sciat che l'ho scelta io perchè Cubric e Snizzler mi stanno molto simpatici ma siccome è una tesina triennale ci devo scrivere poche pagine e alla professoressa mi sa che non glie ne frega un cazz e non ci è tutta sta soddisfazione alla fine, non ci è. Se facevo pure io filosofia ci facevo la tesi sulla tesi di Marcs sulla differenza tra Democrito e Epicuro, è anche grazie a loro che mi sento giustificata a dire porcodio perchè tanto so che dio non esiste e allora mi sento meno in colpa, però penso che lo direi lo stesso anche se dio esistesse però con più moderazione io credo.
E comunque a me che Baracco Bama ha vinto non me ne frega un cazz perchè tanto la gramparte del sistema politico che ci è in America mi fa un po' pisciare, come se poi solo Ilari ci facesse parte dell'establiscment politico, e poi mi fa ridere perchè pare che le cose devono cambià solo perchè è negro, e allora Condoliza Rais che era una negra e pure donna? Ma ceing stocazzo và.»



La seconda perla (madonna) alla prossima. Insomma, se la sottoscrivente è stata capace a scriverci questa finezza qui, sciapò a me medesima anche per quella inedita.

sabato 19 settembre 2009

la prima volta che ci dissi porcodio


A natale, in terza elementare, i genitori ci avevano regalato alla Ashly il Gheimbòi, quello grigio con la forma e il peso di un mattone e con lo schermo giallo da un pollice e un quarto che puntualmente si sgraffiava tutto quando ce lo portavi nel zainetto per farcelo vedere ai compagni di classe.
La Ashly da quel giorno ci viveva in simbiosi, con il suo Gheimbòi, e finchè non ci regalarono un nuovo giochetto la Ashly ci giocò sempre a Tetris, che fino a quell'epoca ce lo trovavi incluso nella scatola del Gheimbòi (tranne quando Luca, il compagno di classe unico proprietario del Gheimbòi oltre alla Ashly, che all'epoca per natale ci aveva ricevuto il Comodorsessantaquattro, ci prestava alla Ashly i altri suoi giochetti tipo Supermariolend e Doncheikong).
Un giorno che era estate sempre di quell'anno stavo giocando guardacaso a Tetris (ci ho cambiato il sogetto della narrazione per crearci più suspàns e confusione nella mente del lettore da vera scrittrice di gialli che sicuramente ci diventerò un giorno) e mi ero seduta sul balcone davanti alla finestra della cucina dove i miei genitori ci stavano facendo pranzo. A un certo punto si vede che ci sbagliai qualche mossa o che il giochetto non ci rispose ai miei comandi perchè, senza rendermene conto tanto ero presa dal gioco, ci dissi porcodio.
Io continuai a giocarci tranquillamente per i successivi dieci secondi finchè la figura imponente di mio padre non si stagliò dinnazi a me proiettandomi addosso la sua ombra palestrata (all'epoca mio padre ci andava in palestra tutti i giorni, si ubriacava con i amici e non veniva mai a messa con me e mia madre e mio fratello, che per mancanza appunto della figura genitoriale paterna durante la sua infanzia è diventato in seguito un omosessuale rotto nel culo).
Quando mi resi conto della sua presenza ci sollevai il sguardo verso di lui con aria interrogativa, e lui, con tono severo impostato in modalità padre-indignato-per-la-condotta-deplorevole-dei-suoi-figli, ci disse a me medesima: "CHE COSA HAI DETTO??"
A quel punto io ci capii di averla fatta grossa perchè un improvviso fleshbèc ci riportò alla mia mente il porcodio che ci avevo detto poc'anzi, e cercando di salvare il salvabile ci risposi "... Cazzo?".
Mio padre però, che era scaltro come una faina, non se la bevve, e dall'alto della sua posizione ci sfilò dalle mie mani il Gheimbòi ancora acceso che continuava a emetterci quella musica popolare russa, ignaro del fatto che sarebbe stato spento per le due settimane a seguirci come punizione per la mia blasfemia insensata.
La conclusione di questa storia è che i videogiochi fanno dire ai bambini porcodio.

giovedì 3 settembre 2009

penzieri, parole, opere e/o missioni


Questo è un blog politicamente corretto, nel senso che io ci voglio scrivere cose che politicamente per me sono corrette.
Allora, è risaputo che io sono comunista, epperò un po’ io mi vergogno di dircelo, ecco. Ora ci spiego anche il perché, ci spiego. Non è che mi vergogno del fatto che vorrei che ci tornasse il baffone, come invece quelli che ci votano abberlusconi perché ci hanno l’interesse poi però si vergognano di dirci che ce l’hanno votato perché non fa fico dirci che uno ci ha votato abberlusconi, e il risultato è che abberlusconi sta sempre lì però nessuno ce l’ha votato, pare. No, io in realtà ci ho un altro cruccio.
Il mio cruccio sono quelli che si chiamano icomunisti. Amme mi sta un sacco sul cazz ilcomunismo buono, e poi sempre Amme mi sta sul cazz chi ci dice che è comunista eppure democratico. Mi sta proprio sul cazz chi ci dice che ilcomunismo è democratico. Io qui ci dico, dio canone Rai, che ilcomunismo non è quello dei noglobbal con le finte pezze al culo che ci ballano il scà alla festa di Risfondafesta e ci hanno la maglietta di Cieghevara e il cane che scacazza dappertutto. Io qui ci dico anche che ilcomunismo non è quello che ci dice che Appeppe Baffone non era un vero comunista perchè era un dittatore, di quei rotti nel culo che si vergognano a dirci il suo nome insieme a ilcomunismo. Io qui ci dico che ilcomunismo non è nè buono nè democratico, dio campofilone. Io in questo blog politicamente corretto ci dico che ilcomunismo ci dovrebbe mettere paura al solo sentircelo nominare, e che chi ce lo sente nominare deve correrci subito a casa e venderci tutte le sue proprietà per paura che ci vengano confiscate e nasconderci il ricavato sotto il materasso, perché non è democratico impedirci che alcune classi sociali si arricchischino allo scapito di altre, epperò è giusto, io penso.
Ammè la democrazia mi sta sul cazz e mi stanno anche di più sul cazz quelli che ci dicono che in Italia non c’è la democrazia perché abberlusconi ci ha le televisioni, perché invece è grazie alla democrazia che ci abbiamo abberlusconi e che la gente ce lo può votare, perché abberlusconi non ci è diventato primo ministro con un colpo di stato, dio ramodellagodicomochevolgeamezzogiorno. Se in Italia invece della democrazia ci fosse la giustizia, allora sì che non ci sarebbe abberlusconi, dio sozzo e poi cane, perché ce lo avrebbero già mandato in vacanza in Siberia da un pezzo insieme a tutti gli nemici del popolo come allui.
Ma ce le posso dire queste cose ai radicalscìc che vanno a sentirci i comizi o ai noglobbal con le finte pezze al culo che ballano lo scà alle manifestazioni? Ce lo posso dire ai stronzi come loro che dicono di esserci icomunisti democratici che Appeppe Baffone, che loro ci schifano tanto, è stato l’unico a averci avuto il coraggio di farci funzionare sul serio ilcomunismo invece di cacare il cazzo negli auditorium o di ballare il scà? Io penso di no.